Nella bassa Scozia, tra gli estuari dei fiumi Clyde ad ovest e Forth ad est, nella prima metà del II secolo d.C. si snodava il Vallo di Antonino per difendere le terre conquistate dai Romani.
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Busto di Antonino Pio |
A farlo costruire, tra il 142 ed il 144 d.C., l'imperatore Antonino Pio (86 - 161 d.C.), deciso a respingere in modo più strutturato i continui assalti dei Picti, abitanti delle regioni nord.
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Il logo del percorso |
Il suo uso durò solo 20 anni, poi l'impero decise di abbandonare quelle terre giudicate troppo pericolose da presidiare, seppur nei decenni seguenti Settimio Severo (146 - 211 d.C.) cercò di ristabilire questo confine.
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Mappa con il posizionamento rispetto al Vallo di Adriano |
A differenza del Vallo di Adriano, che era costruito a sud e si sviluppava anche con difese in muratura, questo era una lunga serie di fossati, muraglioni di terra e pietre (muro celtico), palificate lignee e appostamenti continui presidiati da truppe scelte. Sono stati censiti 26 forti e fortini per una lunghezza stimata di circa 65 km, precisamente da Bowling (ovest) a Bo'ness (est).
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La mappa con il percorso |
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Ricostruzione del vallo di Antonino |
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Viabilità e commerci a sud del Vallo di Antonino |
Ho percorso con l'amico Enrico l'intero Vallo di Antonino, e in tutta onestà penso che siamo stati gli ultimi "romani" o "italici" a percorrerlo negli ultimi 2000 anni, non avendo trovato ancora nessuno lungo il percorso che lo facesse interamente. La zona è una distesa di pianure, spesso paludose e ricche di acqua, intervallate da rilievi non troppo elevati. Il percorso non si trova interamente, molto spesso è stato distrutto dal tempo e dagli interventi della modernità: strade, discariche, aree industriali. E' molto diverso rispetto al Vallo di Adriano, ma nasconde aree di profonda suggestione come i resti dei forti sui colli o dei valli che ancora si notano nel paesaggio contemporaneo.
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Sezione con le parti delle difese |
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Partenza, con l'immancabile bandiera di Conegliano, da Bowling |
La parte iniziale, da Bowling a Lenzie, si snoda prima lungo i canali regimentati dell'estuario, quindi sale verso nord e attraversa colline e brughiere, passando per i resti del forte di Goldenhill ad Hardgate e della città di Bearsden dove sono conservate le terme romane.
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Lungo i canali del Clyde |
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Golden Hill con gli studenti di archeologia dell'Università di Edimburgo che rilevano con sistemi magnetici il forte |
Attraversiamo la brughiera dove si intervallano ampi incolti, pascoli e coltivazioni, ed un vento ci soffia continuamente, portando anche qualche goccia di pioggia che, almeno per oggi, ci risparmia il piacere di accompagnarci.
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Attraverso la brughiera |
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Attraverso la brughiera |
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Le terme di Bearsden |
Un continuo saliscendi ci accompagna verso la fine della giornata, arriveremo a Lenzie da dove domani riprender il nostro cammino.
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Un continuo sali e scendi |
La strada è spesso asfaltata, ma non mancano tratti di carraia, di colore scuro dato dalle rocce scure che caratterizzano la geologia di questa parte di Scozia. A nord e sud gli open fields, i caratteristici campi della campagna inglese, intervallati da grandi allevamenti e case di contadini.
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Il paesaggio con l'erica che copre i prati incolti e spesso paludosi |
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A Lenzie non può mancare la birra di fine giornata! |
Il mattino seguente ripartiamo fiancheggiando il canale che attraversa Lenzie e che collega la costa ovest con quella est della Scozia, sovrapponendoci alla John Muir Way. E' un piacevole camminare, all'ombra di alberi e con il fresco portato dal corso d'acqua, ma purtroppo ci aspetterà una giornata di pioggia battente.
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Camminando lungo il canale e la John Muir Way |
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Alla volta di Falkirk |
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Brughiere con passaggi nell'erba alta, ma a lato sempre le antiche tracce del vallo | |
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Bar Hill è un sito archeologico in cima ad una collina, con notevoli resti archeologici strutturali in muratura e il vallo a nord del forte, ancora visibile e con evidenziate le "bocche di lupo", dei sistemi di difesa con buche sul cui fondo erano conficcati dei pali acuminati.
Il sito era una vera e propria cittadella, con un'organizzazione urbanistica, difese, sistemi di smaltimento delle acque ed edifici pubblici (terme, templi).
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Salendo al sito archeologico con forte romano di Bar Hill |
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I resti di Bar Hill |
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Ad ovest di Rough Castle, su Croy Hill, sul punto più alto del percorso |
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Le imponenti forme del vallo a Croy Hill da est, il fossato è ancora visibile seppur parzialmente interrato |
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Le imponenti forme del vallo a Croy Hill da ovest, il fossato è ancora visibile seppur parzialmente interrato |
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Le tracce del vallo e del fossato che scendono dal gruppo di Croy Hill |
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Il vallo prosegue salendo e scendendo per i rilievi collinari, più facili da difendere delle pianure |
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Il vallo prosegue salendo e scendendo per i rilievi collinari, più facili da difendere delle pianure |
Entriamo nella foresta di Westerwood, magnificamente accompagnati dal vallo a sud e da grandi alberi secolari che in parte ci proteggono dalla pioggia battente. Purtroppo, all'altezza dell'aeroporto militare di Cumbernauld, il percorso si perde tra brughiera e foresta, con erba alta oltre un metro e asperità, unite alla sfortuna di una deviazione per il pericolo di caduta alberi per il forte vento nella foresta, che ci fa fare una lunga deviazione. In questo tratto, alla ricerca della traccia, avanti e indietro cercando un varco nelle proprietà chiese, ci mettiamo oltre un'ora sotto una pioggia battente ed un vento inclemente.
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La foresta di Westerwood, alle spalle dell'aeroporto militare |
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La foresta di Westerwood, alle spalle dell'aeroporto militare |
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La brughiera e la foresta a Westerwood |
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La brughiera e la foresta a Westerwood |
Finalmente un locale, dove stanno festeggiando allegramente un matrimonio, ci offre la possibilità di fermarci a bere qualcosa per alleviare la fatica: tra lo sguardo complice del barista e la nostra voglia di fare come vecchi e rudi scozzesi, optiamo per un ottimo whisky locale, fortemente torbato, che ci fa recuperare le forze...forse ne beviamo anche due...
Ripartiamo di slancio, incoraggiati da uno squarcio di
luce e sereno, ma dura poco: nel giro di mezz'ora ricomincia
furiosamente a piovere e ci trasciniamo lungo il canale sino a
Bonnybridge, dove finisce la nostra seconda giornata di cammino.
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Salendo a Rough Castle con il vallo a sinistra |
Il
giorno seguente, sempre sotto una pioggia inclemente, continuiamo a
seguire il canale, sino a Rough Castle, un rilievo sul quale i romani costruirono un grande forte, di cui sono rimasti diversi resti. Troviamo il profondo solco del vallo ed i lilia, delle buche con tronchi acuminati che servivano a difendere ulteriormente il forte esternamente al vallo.
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Il vallo salendo a Rough Castle |
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La zona settentrionale del forte con il vallo |
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Le buche con i pali di difesa a Rough Castle, esternamente al vallo (Lilia in latino) |
Proseguiamo sino alla gigantesca Whell of Falkirk, un grande
sollevatore di barche e chiatte per superare un dislivello di parecchi
metri tra la zona pianeggiante e quella collinare.
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Whell of Falkirk |
Il nostro percorso prosegue lungo il canale che passa sopra Falkirk, sotto una pioggia battente ed un vento di mare mai domo, ma almeno siamo lontani dalle strade trafficate ed il silenzio aiuta a concentrarsi.
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Lungo il canale vicino a Falkirk |
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Il parco a est di Falkirk con i resti del vallo e del fossato nord, ora un torrentello |
Ormai mancano pochi Km, l'aria è carica dei profumi del mare, che vediamo nel largo estuario del Firth.
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L'estuario del Forth |
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La collina che scende verso Bo'ness, dove il vallo è praticamente scomparso |
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La baia di Bo'ness |
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La baia di Bo'ness |
La discesa dalle colline ci porta attraverso una triste zona industriale di rettilinei, da dove però riusciamo a raggiungere il parco, tra la costa e la vecchia ferrovia. Il percorso è bello, profumato e l'insenatura di Bo'ness molto pittoresca. Passiamo il centro, la nostra metà è ancora verso est, vicino ad un faro in forma di torre cilindrica.
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L'arrivo e la foto di rito con la bandiera |
Ai piedi della torre c'è una lapide commemorativa dove facciamo le foto e giungiamo alla fine del nostro cammino scozzese!
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Felicità ed insoddisfazione, probabilmente più per il palo selfie per le foto e per il dolore ai piedi |
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L'area dove si trovava l'ultimo forte a Bo'ness |
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La mappa all'arrivo |
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Il rilievo da cui è preso il simbolo del percorso (a sinistra) |
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La tradizionale birra di fine giornata in un pub a Bo'ness |